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Chi erano i Samurai?

28.08.2009 00:45

 

花は桜木人は武士 “Tra i fiori (il migliore è) il ciliegio, tra gli uomini il guerriero”, questo è l’antico verso che loda il fiore di ciliegio, simbolo dei Samurai e spiega l’analogìa tra la caducità della vita dei samurai con la bellezza e la breve vita dei fiori di ciliegio. Il guerriero, infatti, considera la morte in battaglia come l'unico modo onorevole di lasciare la vita.

I samurai erano servitori al servizio dei governatori locali, i Daimyo (feudatari). La traduzione, infatti, della parola “samurai” è proprio “servitore”.

Essi, però, non vanno confusi con i comuni “soldati” che combattevano solo durante le guerre e svolgevano mansioni più umili.

I samurai erano sì, dei guerrieri, ma altamente specializzati e professionali, i quali arrivavano a meritare di servire i daimyo, solo dopo anni di dure esercitazioni. La funzione dei samurai forse si avvicina più alle moderne “guardie del corpo”, anche se non hanno alcuna relazione con esse, per diverse ragioni.

Una tra queste è che essi dovevano provenire da famiglie nobili per poter aspirare ad ottenere questo ambito impiego. Inoltre, oltre a padroneggiare le tecniche militari, doveva praticare le diverse arti, tipiche della nobiltà giapponese, come lo shodo (via della scrittura), chado (la via del the) , lo zen (meditazione buddista), ecc. a dimostrare la padronanza non solo del suo corpo, ma anche dello spirito.

Il Samurai doveva rappresentare infatti l’ideale della perfezione umana

Per riuscire ad arrivare a tale grado di perfezione e disciplinare sé stessi sia come uomini e come guerrieri, osservavano un rigido codice militare, chiamato Bushido (la via del guerriero), che imponeva loro una condotta etica ineccepibile, oltre che militare.

 

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